Studi recenti mettono in evidenza che nel bambino in fase di sviluppo, nei primi anni di vita, la capacità di riconoscere un pericolo è fortemente correlato con lo sviluppo delle competenze motorie. Un bambino abile gattonatore davanti ad un buco si ferma e torna indietro, mentre un principiante gattonatore vi cade dentro. Lo stesso comportamento si ripete quando lo stesso bambino impara a camminare: esposto alla medesima situazione, se è principiante cade nel buco mentre se è diventato abile camminatore lo evita. Quindi la capacità di evitare un pericolo da parte di un bimbo di 0-6 anni è più dipendente dalla padronanza del movimento che da un’astrazione teorica di pericolo. Queste ricerche dell’Università di New York invitano i genitori da un lato a stare attenti e vigilare sul proprio figlio quando non ha sviluppate le competenze motorie, dall’altro ad aumentare quanto più possibile le possibilità di nuove esperienze motorie da parte del propri figli. È da notare che quando i bambini sono in età scolare (dai 6 anni in su) diventa sempre più importante la componente cognitivo-affettiva. Nella fascia d’età tra 6 e 11 anni l’osservazione di incidenti (diretta o attraverso foto) è già sufficiente per riconoscere le condizioni di pericolo ed evitarle. Questa capacità evolve con l’aumentare dell’età.
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- puoi trovare quest’articolo scaricando il libro “Primo Sport“ (pagina 62)
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